Il percorso più rapido

Risolviamo un ultimo problema, affrontando ancora una volta questioni geometriche e infinitesimali, che ci permetteranno di giustificare un’altra legge della fisica.

Da A a B nel tempo più breve

Questa volta la retta orizzontale deve essere attraversata per poter raggiungere B partendo da A. La complicazione è che, oltrepassando la retta, si è costretti a una velocità diversa. In pratica:

Bisogna trovare il percorso che minimizzi il tempo nell’andare da A a B.

probl_rifrazione

Il problema (la retta orizzontale rappresenta la separazione fra mezzi diversi).

Nel problema del capitolo precedente non c’era la complicazione della velocità: tutto si svolgeva istantaneamente. Quando la velocità è costante, il percorso di tempo minimo è senz’altro il tratto più breve: un segmento AB che attraversa la retta in un punto E, all’intersezione fra il segmento e la retta.

Nelle nuove condizioni, però, il segmento AB non è sicuramente la soluzione ottimale. Infatti è conveniente che la parte più breve del percorso si trovi nel semipiano più lento, anche a costo di spezzare il segmento in due tratti disuguali. Occorre cercare P, il punto “di equilibrio” sulla retta, che pur allungando i due tratti della spezzata, lo fa in modo che il tempo perso a percorrere la parte più lenta si recuperi al meglio nella parte più veloce. Abbiamo la possibilità di costruire la soluzione esatta ricorrendo all’analisi.

Risolvo con gli iperreali e la geometria

Immaginiamo che nella parte superiore del disegno la velocità sia v_1 \
\mbox{e}\  v_2 sia nella parte inferiore e sia v_1 > v_2; per il resto seguiamo i ragionamenti del problema precedente.

Un punto X sulla retta, diverso da P, darà luogo a un tempo di percorrenza diverso. Continuando a “muovere” X sulla retta i tempi totali cambiano, trovano il valore minimo e poi aumentano. Il grafico che ne deriva è simile a quello del problema precedente.

Fermiamoci dove immaginiamo che X rappresenti la posizione cercata. Allora un punto X’ infinitamente vicino darà luogo ad un tempo diverso da quello calcolato per X, ma solo per infinitesimi di ordine superiore e quindi un tempo indistinguibile.

sol_rifrazione

La soluzione, studiando la geometria del problema e con l’aiuto dell’analisi matematica.

Puntiamo su X il microscopio non standard e ingrandiamo fino a vedere distinti X e X’. Se i tempi dei due percorsi sono indistinguibili, allora i segmenti su X e X’ provenienti da A e da B saranno indistinguibilmente paralleli. AX e AY sono tratti uguali, percorsi nello stesso tempo, mentre X’Y è il segmento che causa ritardo nel percorrere AX’, rispetto a AX. Si tratta di un ritardo infinitesimo, calcolabile in \tau_1=\frac{X'Y}{v_1} . Perché i due percorsi AB avvengano indistinguibilmente nello stesso tempo, occorre che tale ritardo sia compensato, andando verso B, dal ritardo \tau_2 =\frac{XY' }{v_2} dovuto al tratto XY’ sul segmento XB, più lungo rispetto a X’B. Ricaviamo quindi

\tau_1=\tau_2\  \rightarrow\ \frac{X'Y}{v_1}=\frac{XY'}{v_2}\
\rightarrow\ \frac{XX'\cos \alpha}{v_1}=\frac{XX'\cos \beta}{v_2}\ \rightarrow\
\frac{\cos \alpha}{v_1}=\frac{\cos \beta}{v_2}\ \rightarrow\ \frac{\cos
\alpha}{\cos \beta}=\frac{v_1}{v_2}.

Il rapporto fra gli angoli fissa univocamente l’inclinazione dei segmenti rispetto alla retta e di conseguenza fissa il punto ottimale X. Quindi la soluzione è: Il percorso più rapido è una spezzata fatta da due segmenti AX e XB. I coseni degli angoli in X, fra i due segmenti e la retta, sono direttamente proporzionali alle velocità di percorrenza dei due tratti.

La rifrazione della luce

Si può riscrivere la soluzione considerando gli angoli \gamma, \delta complementari di \alpha, \beta, cioé considerando gli angoli che i due segmenti formano con la normale alla retta nel punto X . Allora la relazione diventa:

\frac{\sin \gamma}{\sin \delta}=\frac{v_1}{v_2}

Se pensiamo alla situazione fisica di un raggio luminoso che attraversa la superficie di separazione (la retta) passando per due mezzi con diversa densità, la legge individuata è la legge di Snell per la rifrazione e l’ultimo rapporto è detto indice di rifrazione fra due mezzi. Concludiamo quindi che il raggio luminoso in questa situazione non percorre il cammino più breve, ma quello più rapido.