I differenziali, le differenze e i problemi

Quale tipologia di problema

Nel Cap.5 abbiamo risolto alcuni problemi con il calcolo delle differenze. Si tratta di problemi nei quali si chiede quale incremento \Delta x può provocare nella funzione y un certo incremento dato \Delta y=f(x+\Delta x)-f(x). Abbiamo già avvisato che si tratta di problemi in generale tutt’altro che semplici, perchè non è detto che sia possibile trovare un’espressione risolutiva esplicita.

Si cerca allora di superare le difficoltà con gli incrementi infinitesimi dy=f(x+dx)-f(x), perché già sappiamo che \frac{dy}{dx}=f'(x) e quindi dx=\frac{dy}{f'(x)} fornisce il valore dell’incognita cercata. Ma quali difficoltà comporta utilizzare gli incrementi infinitesimi rispetto agli incrementi finiti e quali relazioni legano gli uni agli altri?

Differenze e differenziali

tangente

Al microscopio non standard, il grafico della funzione nel punto di ascissa x appare indistinguibile da un segmento inclinato con pendenza f'(x). Ma sappiamo che indistinguibile non vuol dire esattamente coincidente e inoltre è una comoda convenzione dire che f'(x)=\frac{dy}{dx}, perché l’uguaglianza esatta si limita alla parte standard del rapporto differenziale. Per essere precisi si dovrebbe scrivere \frac{dy}{dx}=f'(x)+\epsilon, dove \epsilon è la parte infinitesima. Allora si ricava dy=f'(x)dx+\epsilon dx, dove l’ultimo termine è un infinitesimo di ordine superiore a dx. Affrontando un problema come quelli descritti, se utilizziamo f'(x)dx al posto di dy, commettiamo un errore che è infinitesimo di ordine superiore a dx.

L’errore è ancora maggiore, in generale non infinitesimo, se utilizziamo incrementi standard \Delta x, e tuttavia è un errore contenuto, pensando \Delta x sufficientemente piccolo.

Delta_y

Così, non riuscendo a risolvere il problema con l’equazione corretta \Delta y =f(x+\Delta x)-f(x), che esprime l’incremento della funzione, ci accontentiamo di:

\Delta y=f'(x)\Delta x

che esprime l’incremento della tangente, pur sapendo che la formula comporta un errore. Il vantaggio è che così è facile calcolare l’espressione risolutiva: \Delta x= \frac{\Delta y}{f'(x)}.

Applichiamo questa nuova strategia risolutiva agli esempi già visti (Problemi 1 e 2) e cerchiamo di valutare l’errore che comporta l’uso di quest’ultima espressione rispetto alla soluzione esatta. Infine applichiamo la formula approssimata a due problemi nuovi.

Problema 1: La corona circolare

Un cerchio ha il raggio di 5 cm. Di quanto deve aumentare il raggio perché l’area del cerchio aumenti di 0.8 cm^2?

L’area è A(r)=f(r)=\pi r^2, che ha per derivata f'(r)=2\pi r. \Delta A=0.8. La formula risolutiva dà: \Delta r=\frac{\Delta A}{f'(r)}=\frac{0.8}{2\pi 5}=0.025 cm.

Questo problema è stato illustrato nel Cap.5 e la soluzione, ricavata con il calcolo del rapporto incrementale, era: \Delta r=-5+\sqrt{25+\frac{0.8}{\pi}}=0.025. La formula dava la soluzione esatta, ma nel risultato avevamo tagliato i decimali. Ricalcoliamo entrambi i risultati con la calcolatrice e abbiamo: Soluzione esatta: 0.025400. Soluzione approssimata: 0.025465 Quindi l’approssimazione è molto buona. In più si consideri l’immediatezza della formula risolutiva approssimata che oltretutto non ha alternativa nei casi in cui non sia possibile esprimere una formula risolutiva esatta.

prob_cerchio

Di quanto aumenta il raggio perché l’area aumenti di 0.8?

La formula approssimata \Delta A(r)=2\pi r\cdot \Delta r esprime anche un significato geometrico: si può pensare che la sottile corona circolare che rapprenta l’area aggiunta sia deformabile e corrisponda all’area di un rettangolo con la base pari alla circonferenza 2\pi r e l’altezza \Delta r.

Problema 2: Il triangolo

Riproponiamo anche questo secondo problema, del quale nel Cap.5 abbiamo già esaminato la formula risolutiva esatta.

Un triangolo di lati a, b rispettivamente uguali a 5 e 8 cm e angolo compreso di 40°, subisce un incremento di area di 0.1 cm^2. Quale incremento di angolo \Delta \gamma provoca tale incremento di area?

prob_triangolo

Di quanto aumenta \gamma perché l’area aumenti di 0.1\ cm^2?

L’area si ricava da: S=S(\gamma)=\frac{1}{2}ab \sin\gamma . Poiché il suo incremento è picccolo, utilizziamo la formula approssimata \Delta x= \frac{\Delta y}{f'(x)} che nel nostro caso diventa: \\ \Delta \gamma=\frac{\Delta S}{S'(\gamma)}=\frac{2\Delta S}{abcos\gamma}=\frac{2\cdot 0.1}{40\cos 40^{\circ}}=0.00653=0.374^{\circ}=22.4'.

Nel Cap.5 la formula risolutiva esatta era: \Delta \gamma=\arcsin\left(\frac{2\Delta S}{ab}-\sin\gamma\right)-\gamma che portava al risultato di 0.375^{\circ}=22,5'. La formula approssimata è dunque più semplice e porta ad una errore minimo, di circa una parte su 400.

Supponiamo di non conoscere le derivate e quindi nemmeno la formula approssimata \frac{2\Delta S}{abcos\gamma}. Attraverso quali considerazioni geometriche possiamo ricavarla? Dobbiamo puntare in A un microscopio standard (l’incremento \Delta \gamma è piccolo, non infinitesimo) e visualizzare il nuovo vertice A’ che si ottiene dopo avere incrementato \gamma. Il segmento BA’ riduce l’area del triangolo iniziale, mentre il segmento CA’ la aumenta. Quindi l’incremento \Delta S ottenuto grazie a \Delta \gamma è la differenza fra le aree S(A'DC)-S(ABD). Per calcolare l’area S(A’DC) la approssimiamo a quella del triangolo A’AC che a sua volta è approssimabile al settore circolare di centro C e arco b\Delta\gamma=\overline{AA'}. In conclusione S(A'DC)=\frac{1}{2}(b\Delta\gamma)b=\frac{1}{2}b^2\Delta\gamma. Fissiamo E , proiezione di A su A’B . Avremo \overline{AE}=\overline{AA'} \cos\alpha = b\Delta\gamma\cos\alpha. Approssimiamo anche il triangolo ABD al triangolo ABE e questo ,a sua volta, al settore circolare di arco AE e angolo \beta. Quindi S(ABD)=S(ABE)=\frac{1}{2}(b\Delta\gamma\cos\alpha)c=\frac{1}{2}bc\Delta\gamma\cos\alpha. La differenza (approssimata) delle due aree risulta S(A'DC)-S(ABD)=\frac{1}{2}b^2\Delta\gamma-\frac{1}{2}bc\Delta\gamma\cos\alpha=\frac{1}{2}b\Delta\gamma(b-c\cos\alpha). L’espressione tra parentesi equivale a a\cos\gamma, quindi, alla fine abbiamo \Delta S=\frac{1}{2}ab\cos\gamma\Delta\gamma, che è la stessa espressione utilizzata per risolvere il problema.

Come si vede, l’uso delle derivate ci risparmia un percorso deduttivo tutt’altro che immediato.

Problema 3: La bolla

Una bolla di sapone del raggio di 8.5 cm pesa 0.24 grammi. Quale è il suo spessore?

Si immagina che la densità dell’acqua saponata sia di 1\ \frac{g}{cm^3} e quindi la bolla ha volume di 0.24 \ cm^3. Il volume è un sottile guscio sferico, di raggio interno pari a r e spessore \Delta r molto piccolo rispetto a r. Possiamo pensare di descrivere il volume del guscio come la differenza fra due sfere concentriche: \Delta V=V(r+\Delta r)-V(r), con V(r)=\frac{4}{3}\pi r^3. Applicando la formula esatta della differenza, abbiamo: \Delta V(r)=\frac{4}{3}\pi \Delta r^3=\frac{4}{3}\pi(3r^2\Delta r+3r(\Delta r)^2+\Delta r^3) cioé un’equazione di terzo grado in \Delta r, complicata da risolvere.

Invece la formula approssimata ci dà: \Delta r =\frac{\Delta V}{V'(r)}=\frac{\Delta V}{4\pi r^2}=\frac{0.25}{4\pi (8.5)^2}=0.00026\ cm.

Note

La formula risolutiva approssimata è sempre un’equazione di primo grado in \Delta x.

Problema 4: Il numero di Eulero

Il numero di Eulero \gamma=0.577... viene utilizzato nel calcolo f(\gamma)=\gamma^{-8}cot\gamma. Qual’è il minimo numero di decimali da utilizzare in \gamma per avere un errore massimo di 0.001?

La funzione y=x^{-8}\cot x ha per derivata f'(x)=-8x^{-9}\cot x-\frac{x^{-8}}{\sin^2 x}. Se x=\gamma=0.577 e \Delta y=0.001, calcolando \Delta x=\frac{\Delta y}{f'(x)} si ottiene \Delta x = 5\times 10^{-7}, un numero con 7 cifre decimali. Quindi la risposta è 7 cifre decimali.

Verifichiamo. Con 15 cifre decimali, il numero \gamma=0.577215664901532, quindi con 7 decimali è \gamma=0.5772157. Provando a calcolare f(\gamma)=\gamma^{-8}cot\gamma con i valori \gamma=0.5772156 e \gamma~=~0.5772158 , cioé aumentando e poi diminuendo di uno l’ultima cifra decimale, si ottengono f(0.5772156)=124.619 e f(0.5772158)=124.618, che sono risultati uguali a meno di 0.001. Se riproviamo fermandoci a 6 cifre decimali e calcolando la funzione con la sesta cifra decimale variata di un’unità, stavolta i risultati differiscono di più di un millesimo.

La contrazione dell’errore

Quale ragionamento guida la soluzione del problema 4? Se usiamo una funzione con un numero approssimato x\pm\Delta x avremo un risultato anch’esso approssimato f(x\pm\Delta x)=\Delta y. Se \Delta x è piccolo possiamo usare la formula approssimata \Delta y = f'(x)\Delta x, che equivale ad approssimare il grafico della funzione nel punto di ascissa x con la tangente. La derivata avrà segno positivo o negativo a seconda che gli incrementi siano di segno concorde o discorde. Ma se consideriamo solo i valori assoluti degli incrementi, allora avremo \Delta y=\left | f'(x)\right |\Delta x. \Delta y può essere pensato come incremento oppure come approssimazione (errore assoluto) del valore della funzione, e analogamente \Delta x.

dilat_errore
  • Se la derivata vale 1 (in valore assoluto), \Delta y= \Delta x, l’errore sulla variabile è uguale all’errore sulla funzione.
  • Se \left | f'(x)\right |>1, allora la funzione dilata l’errore.
  • Se infine | f'(x) | < 1, significa che la funzione “reagisce” all’incremento \Delta x con un incremento minore: la funzione contrae l’errore.

Il metodo delle contrazioni per approssimare la soluzione delle equazioni si basa su questo principio.

Riassunto

  1. Se \Delta x è piccolo si può approssimare la formula dy~=~f'(x)dx con la formula \Delta y~=~f'(x)\Delta x. L’approssimazione è utile, a volte indispensabile, nei problemi in cui si chiede di ricavare l’incremento \Delta x che provoca un dato incremento \Delta y.
  2. L’equazione risolutiva approssimata \Delta x=\frac{\Delta y}{f'(x)} è di primo grado ed è di facile soluzione. Al contrario, non sempre è facile o possibile dedurre la formula risolutiva dall’equazione esatta \Delta y =f(x+\Delta x) -f(x).
  3. In alcuni problemi, per i quali entrambe le formule sono utilizzabili, si confronta la soluzione esatta con quella approssimata e si può verificare come la soluzione approssimata sia ampiamente sufficiente.

Esercizi